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Donne e ciccia possono andare d’accordo?

Un pensiero comune vuole che che l’arte della macelleria sia attribuita esclusivamente agli uomini, forse per l’idea che sia un lavoro che richiede molta forza fisica e destrezza con i coltelli. Ma oggi il mondo della carne si è evoluto, così come anche la figura della donna è cambiata. Di conseguenza possiamo più facilmente vedere donne dietro un banco di macelleria che, con passione e attenzione, si dedicano al meraviglioso mondo della ciccia.

Una di queste è Anna Giovannini, che fin da piccola lavora nell’attività di famiglia, la Macelleria F.lli Giovannini. Abbiamo chiesto ad Anna di raccontarci la sua esperienza in macelleria e come questo abbia inciso nel suo futuro lavorativo.

1. Cosa ti ha spinto a lavorare nel mondo della carne?

Ho lasciato la mia professione di guida e accompagnatrice turistica per entrare in questo mondo che mi ha sempre affascinato e per lavorare nell’azienda di famiglia.

2. Quali sono state le difficoltà maggiori di questo lavoro?

Per quanto mi riguarda non vi sono state particolari difficoltà, perché sono sempre stata a contatto con questo mondo. Ho imparato a tagliare e a sapermi muovere bene in macelleria fin da subito, nonostante la mia fisicità da donna. Forse l’unica difficoltà l’ho trovata nel disosso, in quanto per questa tecnica è necessaria una certa forza, che è più facile trovare in un uomo, quindi all’inizio non è stato per niente semplice.

3. Quale valore aggiunto può dare una donna in macelleria?

Il valore aggiunto c’è prima di tutto perché una donna ha un atteggiamento diverso nel modo di relazionarsi con i clienti e i colleghi. Una figura femminile in macelleria, inoltre, può dare anche consigli di cucina e credo anche che addolcisca questo lavoro tipicamente maschile.

4. C’è stata un’evoluzione della figura del macellaio da quando hai iniziato ad oggi?

Sì, l’evoluzione c’è stata. Ai tempi di mio nonno si selezionava solo la carne, la si metteva in vendita così com’era, senza approfondimenti. Negli anni ‘80 poi c’è stato l’avvento dei pronti a cuocere e adesso i macellai intervengono a convegni, sono informati, studiano e si tengono aggiornati.

5. Quale sarà la tua evoluzione e quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Intendo lavorare sempre meno in macelleria fisicamente, ma l’intento è quello di essere dietro le quinte, seguendo sempre i collaboratori di mio fratello Alessandro, facendo dei corsi di cucina e insegnando anche tutto quello che riguarda i pronti a cuocere.

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Il progetto futuro è quello di far crescere il mio blog di cucina, che ho creato sulla spinta iniziale delle mie clienti della macelleria, che volevano avere miei consigli su come cucinare la carne e su altre ricette. Considerando il mio background, i prodotti della macelleria sono diventati i protagonisti del mio blog con apposite ricette finalizzate ad esaltarne la qualità, ma soprattutto alla portata di chi ha meno dimestichezza tra i fornelli.

Una storia di conoscenza e di passione per il lavoro, che ci mostra come le donne abbiano risorse e punti di forza, anche in mestieri storicamente meno femminili. Una storia che si evolve sempre con nuovi obiettivi e progetti.

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