Are you Beefatarian?

La reputazione della carne negli ultimi anni non è stata certamente delle migliori. Ricordiamo tutti
l’infausta decisione dell’OMS nel 2016 che inseriva la carne rossa tra gli agenti A2, quelli
carcinogeni umani probabili.

E poi la diatriba sui prodotti soundmeat durata mesi e che sembra aver trovato una fine ad ottobre
con il via libera del parlamento europeo per prodotti iperprocessati a base vegetale dalle definizioni
che richiamano la carne. La decisione europea accolta con un certo grado di umiliazione da parte
degli operatori del settore carnivoro aveva portato anche al lancio della divertente campagna Ceci
n’est pas un steak che riprendeva, con una certa dose di sarcasmo, il celebre dipinto di Magritte.
E invece no! Con il sostegno alla campagna “Become a Beefatarian” l’Unione Europea cerca la
redenzione e ci riesce, consapevole che il settore della carne genera un giro d’affari di 32 miliardi
di euro (STIMA EUROSTAT).

Con circa 4.5 milioni di euro e sostenuta dall’organizzazione inter professionale spagnola del
manzo Porvacuno, l’Europa contribuisce cofinanziando la campagna all’80% e riconosce
definitivamente il valore sociale ed economico di una produzione che pesa tra gli stati europei per il
27% in Francia, 13% Regno unito (sic!), Germania 11%, Irlanda 7%, Italia 6% a pari merito con
spagna e polonia, paesi bassi 4%, Belgio3%.

Become a Beefatarian vuole rafforzare la conoscenza e la competitività del settore europeo
della carne bovina, con azioni di informazione al consumatore nei mercati in 5 paesi
target: Francia, Germania, Belgio, Portogallo e Spagna.
Il direttore dell’organizzazione spagnola Provacuno, Javier Lopez spiega che “Il concetto
‘Beefatarian’ vuole promuovere un movimento di quei consumatori che vogliono sostenere
una dieta equilibrata e prendersi cura della loro dieta, e di quella della loro famiglia, con
l’apporto di proteine, vitamine e minerali che la carne ci fornisce” aggiungendo che “I
produttori di carne bovina vogliono rivendicare un consumo vario di tutti gli alimenti della
dieta mediterranea in un contesto in cui le tendenze vegane o vegetariane stanno
crescendo“.